Il commentatore della parola di Dio (sacri tractatoreloquii) deve comportarsi come un fiume.
Un fiume, quando lungo il suo corso viene a trovarsi in valli profonde, subito vi si precipita con impeto e non rientra
nel suo alveo se non dopo averle sufficientemente riempite. Proprio così deve comportarsi il commentatore
della parola di Dio (divini verbi tractator): qualunque sia il tema che tratta, se lungo il suo cammino incontra una
buona occasione di edificare, rivolga verso questa valle l'onda della sua parola e non rientri nell'alveo del
suo discorso se non dopo essersi sufficientemente riversato nel campo dell'argomento sopraggiunto.
S. Gregorio Magno, Commento Morale a Giobbe, I/1, Roma 1992, p 85